3 Un messaggio importante

Risultati immagini per srila narottama dasa thakuraSrila Narottama das Thakura scrisse nella sua canzone Vaisnava Vijñapati:

hari sthane aparade tare hari nama
toma sthane aparadhe nahika enana

"Se qualcuno ha commesso un’offesa contro il Signore Hari, può essere liberato dal suo peccato grazie alla misericordia del Santo Nome, ma se qualcuno commette un’offesa contro di te (il santo vaisnava) non c’è modo che possa essere liberato".

Quando lessi questo sloka divenni molto infelice. Cosa succederà a tutti quelli che offesero il mio Sannyasa Guru Srila Sridhara Maharaja con il fine di occultare i propri errori? E cosa succederà a coloro che li seguirono ciecamente? Dovuto all’ignoranza, molti altri vaisnava elevati furono ignorati e offesi in nome del servizio a Srila Prabhupada. E cosa succederà a coloro che disanimano altri vaisnava, togliendogli l’entusiasmo e la fede nel loro Guru con la fanatica presentazione del loro Guru o della loro istituzione come unica salvezza?
Tenendo conto che il Bhakti Yoga è un processo di misericordia discendente, dovremmo riflettere accuratamente su come questa misericordia stia realmente discendendo, e connetterci veramente con questo elevato dominio.
Qualsiasi agente come SP (Srila Prabhupada) o SSM (Srila Sridhara Maharaja) non avrebbero tollerato nessun abuso fatto dai loro seguaci ad un altro agente autorizzato come Srila Sridhara Maharaja o Srila B.P.Puri Maharaja. Tenendo conto che SP in persona reclutò anime per molti anni affinché prendessero rifugio in SSM, è al di là di ogni dubbio  che SP considerasse SSM un agente autorizzato. Non dimentichiamo la storia di Durvasa Muni quando offese Ambarisa Maharaja. Ora, per molti anni, ho dovuto difendere frequentemente la dignità di SSM davanti ai giovani devoti che nel tempo si univano all’ISKCON, ai quali veniva insegnato ad ignorare SSM e ai suoi seguaci, nel migliore dei casi. Generalmente, questi si trovano ossessionati dai seguenti falsi concetti ampiamente diffusi attraverso l’ISKCON:

1. SSM voleva appropriarsi dell’ISKCON e il GBC salvò l’ISKCON da lui e dai suoi seguaci.

2. Associarsi con SSM e con i suoi seguaci è come abbandonare SP, essere sleale a SP; in altre parole, totale disobbedienza a SP.

3. I libri di SSM vengono ignorati dalle librerie dell’ISKCON. L’ISKCON esegue perquisizioni negli armadietti (lockers) dei devoti, i suoi libri vengono confiscati, a volte bruciati e con frequenza vietati. (Sastra Ninda).

4. I seguaci di SSM vengono descritti come egoisti, ambiziosi, nemici della vera missione di SP, di un’altra sampradaya, caduti, etc., etc.

Sono stanco di ripetere la stessa vecchia storia una volta dopo l’altra. Benchè, sicuramente, non verrà visto molto bene da coloro che crearono e diedero il loro sostegno a questa campagna calunniatrice, sento che sia giunta l’ora che tutti conoscano la storia dell’ISKCON dopo la dipartita di SP.
Quando i membri governanti di una istituzione spirituale, per paura di perdere la loro influenza, offrono il loro sostegno ad altri membri ingiusti e impuri, tutta l’istituzione perde la propria credibilità e i propri ideali.
Il GBC dell’ISKCON diede appoggio continuo a membri caduti, anche quando i loro sottoposti locali rischiarono il loro servizio denunciando le deviazioni individuali del leader.
Preghiamo affinché questa amara rivelazione possa ancora cambiare il cuore di alcuni offensori o, per lo meno, possa aiutare la comunità vaisnava del mondo ad essere più vicini gli uni agli altri, e scoprire il sogno di SP: UNITA’ NELLA DIVERSITA’.
In verità, l’unità esiste per tutti i seguaci del teismo puro. Senza riconoscere questo, tutte le discussioni posteriori sarebbero solo una perdita di tempo. Anche la diversità è reale. Generalmente, è notabile nella personalità, nello stile di predica e nei rituali. Questo è così naturale quanto necessario. La prima preoccupazione di ogni genitore è per il proprio figlio. Anche così, SP voleva una unità vaisnava più al di là dell’ISKCON e dei suoi interessi locali. Molto spesso SP ci diceva "Per primo il mondo, per secondo un progetto". Lui desiderava unità per fortificare la lotta contro il materialismo, unità per mostrare le glorie dell’attuale Yuga Avatara, e unità per dimostrare che il puro teismo è al di sopra dei settari e provinciali interessi materiali, una unità necessaria per far fronte agli atei e mayavadi che attualmente dominano la scena degli interessi del mondo come i temi ambientali, sociali, etc.
Dobbiamo sviluppare o mostrare la nostra ampiezza per solidificare la nostra posizione in questo sviluppo progressivo. Questo evidenzierà il nostro amore per SP e richiederà reale avanzamento spirituale.
I miei tentativi di aiutare l’ISKCON dall’interno e successivamente dall’esterno, sono documentati parzialmente più avanti in questo libro. Ci offrirono una buona idea di come avrebbe dovuto essere un devoto di SP nell’ISKCON. In realtà, dovuto alla mia posizione di leader e al lavoro in America del sud, io ero relativamente libero, eccetto quando provai a segnalare le mancanze dell’ISKCON. Altri miei confratelli furono trattati molto peggio fino a quando non poterono tollerare altro.
Io feci realmente del mio meglio per cooperare con il GBC in Sudamerica fino al 1979. SP mi aveva sollecitato per lettera di fare della predica in Brasile la mia anima, e di dedicargli tutta la mia vita. Nel 1979, con un intrigo politico, il GBC mi tolse dal Brasile. Da allora, ho potuto osservare molte atrocità del GBC, le cadute dei Guru di zona dell’ISKCON, la totale mancanza di giustizia e l’avversione del GBC alla risoluzione dei problemi, senza nemmeno stare ad ascoltare ciò che avevano da dire gli altri membri dell’ISKCON. Tutto questo mi rese molto critico.
Fino al 1981 ho viaggiato per tutta l’ISKCON, servendo come segretario regionale della Colombia, Ecuador, Panama e Costa Rica. Stavo cercando una soluzione per le nostre difficoltà, ma le cose peggiorarono solamente. Dopo averlo nuovamente ricostruito, il GBC interruppe il mio servizio al mio Maestro Spirituale; nuovamente. Per interesse di controllo ed egoismo, mi cacciarono dal mio servizio dai paesi nei quali, da poco tempo, avevo comprato delle proprietà per l’ISKCON, e la predica stava avanzando molto bene. Andai alla riunione del GBC a Miami per lamentarmi personalmente contro i maltrattamenti ai discepoli di SP. Il GBC rifiutò di ascoltare il mio caso, e solamente per il mio intervento non autorizzato nella loro riunione, il mio caso fu ascoltato e fui reintegrato nel mio servizio in Colombia, etc.
Nuovamente, però, il GBC locale rese le cose impossibili, e cominciai a compilare le mie proteste contro il cattivo uso del GBC nella missione del mio Guru. Non avevo ancora la risposta su come questa missione avrebbe potuto essere amministrata correttamente dovuto alla presenza di tanti Guru, dei loro fratelli spirituali e dei loro tanti nuovi discepoli. Finalmente, per la grazia del Signore Krishna, mi imbattei in una copia del libro “Sri Guru e la Sua Grazia” de SSM. Immediatamente trovai che tutte le mie domande avevano trovato risposta. Questo libro è una raccolta delle conversazioni del GBC con SSM. Mi sentii come qualcuno i cui dubbi riguardo l’ingiustizia di questo mondo fossero stati rimossi nello scoprire gli insegnamenti di Krishna sul karma e sulla reincarnazione.
In quel momento, SSM era già stato dichiarato un nemico dell’ISKCON. Dovuto alla mia permanenza in Sudamerica prima della dipartita di SP, non sapevo molto sulla personalità di SSM. Era proibito andare a visitare SSM, e se qualcuno "avesse attraversato il fiume", non sarebbe potuto ritornare nell’ISKCON. Ma in questo libro, all’improvviso, trovai le risposte alla nostra crisi. Cosciente di questa situazione, lavorai sui libri e sulle lettere di SP. Questa ricerca mi aiutò a dimostrare l’importanza delle istruzioni di SSM citando semplicemente SP. Presentai personalmente il risultato ai leader dell’ISKCON in un lavoro di 26 pagine, al GBC ed ai presidenti dei templi nel Marzo del 1984 a Mayapur. Benchè la risposta iniziale di alcuni membri del GBC fosse stata positiva promettendo un cambiamento, una volta che la riunione del GBC cominciò fui cacciato dal mio servizio, e questa volta da tutto il corpo del GBC. Fui citato di fronte al comitato dei privilegi. Questo comitato ebbe l’ardire di dirmi che mi sarei dovuto suicidare invece di affermare di lasciare l’ISKCON se i cambiamenti non sarebbero stati fatti. Oltre a questo, nessuno dei punti presentati da me furono discussi dal comitato.
Dopo questa riunione, per la grazia senza causa di Krishna, i devoti della Colombia, dovuto al loro amore e alla loro sincerità, decisero di rinunciare alla connessione formale con l’autorità dell’ISKCON e con la sua forma di Acarya di Zona, per lavorare insieme a me con amore e fiducia; tutti noi sentivamo, nei nostri cuori, che era la cosa migliore e più giusta da fare. Sono eternamente indebitato con questi devoti che abbandonarono ogni formalità per seguire la loro propria comprensione di Guru, sastra e sadhu.
In questo caso, è stata data la preferenza al siksa Guru e agli  insegnamenti di SSM riguardo l’autorità del GBC.
Dopo aver accettato la proposta dei devoti della Colombia, scrissi molte lettere ai leader dell’ISKCON, alcune delle quali sono incluse in questo libro. Con mia grande sorpresa, non ricevetti mai nessuna lettera o comunicazione ufficiale dall’ISKCON che ci chiedesse di ritornare. Ovviamente, gente gente come noi non era benvoluta dall’ISKCON. Il mio invito al GBC a venire e studiare in maniera imparziale la situazione in Colombia fu atteso con un tentativo di colpo di stato, cercando di mettere i devoti contro di me e contro SSM. Questo tentativo fallì, così come gli altri tentativi del GBC per eliminarmi, incarcerarmi o farmi espellere dalla Colombia. Stranamente, l’ISKCON non fu mai ufficialmente informata della situazione in Colombia, nessuna risoluzione del GBC trattò questo tema.
Dopo aver ricevuto la misericordiosa iniziazione nel sannyasa asrama da SSM nel giorno della scomparsa di SP, cominciò la nostra predica nei paesi fuori della Colombia. Ero andato a visitare SSM sei mesi dopo essermi ritirato dall’ISKCON, mettendo in chiaro che era stata una nostra libera scelta e che non fu SSM ad averci convinto a lasciare l’ISKCON.
Implorai SSM perché mi desse iniziazione sannyasi, benché avessi accettato precedentemente iniziazione sannyasi nel 1978 da un mio confratello. Io, però, non volevo avere una relazione artificiale con il mio sannyasa Guru. También Inoltre, questo mio confratello, oltre a dare un cattivo esempio di sannyasi, distorse la filosofia, e come membro del GBC partecipò nella campagna contro SSM. Io desideravo un sannyasa Guru che meritasse il mio amore e la mia fiducia. SSM mi concesse questa misericordia, dimostrandomi di non essere interessato a nessuna diplomazia, né alle minacce che aveva ricevuto se mi avesse accettato.
Io e i miei compagni abbiamo sempre mantenuto la speranza che l’ISKCON si rendesse conto della loro posizione errata. Nel 1990 decisi di fare un altro tentativo di avvicinarmi al GBC. Avendo osservato da vicino i cambiamenti dell’ISKCON nel corso degli anni, proposi di sostenere un dibattito con il GBC in una forma delicata, vaisnava, per poter portare avanti la missione di SP. Benché inviai lettere a tutti gli uffici dell’ISKCON invitandoli ad inviare alcuni rappresentanti o venire tutti insieme, nuovamente non ebbi risposta. Quando mi recai personalmente al dibattito, trovai solamente un membro del GBC che si trovava lì casualmente. Egli, insieme ad una lettera inviata dal segretario del GBC dopo la data del dibattito, mi informarono che il GBC non avrebbe discusso i propri problemi con persone esterne come me. Ad ogni modo, tutti questi documenti sono presentati quì, così che possiate arrivare alle vostre conclusioni su come salvare la nostra eredità spirituale. Non c’è alcun dubbio che io sia un piccolo caso tra i tanti discepoli di SP che hanno cercato un rifugio dopo che il GBC dell’ISKCON divenne insopportabile.
SSM fu il pilastro per la sopravvivenza,  ma ancora oggi, molti non sanno del suo valoroso contributo.
Dopo che SSM lasciò questo mondo, vedemmo come alcuni dei suoi discepoli furono vittime del loro orgoglio e della loro ambizione. Consultando tantrici e astrologi, cercarono di creare l’impressione che la loro connessione con SSM era l’unica autentica. Più tardi, divennero Prakrta Sahajiya ed entrarono in disgrazia. Molti discepoli di SSM si rifugiarono in Srila B.Pramode Puri Maharaja, poiché l’atmosfera della missione cambiò. SSM era il rifugio di molti Guru, di tutta la Gaudiya Math e dell’ISKCON, ed anche alcuni suoi confratelli trovarono in lui ispirazione ed amore. Questa funzione fu continuata da Srila B.P. Puri Maharaja, perché nella Caitanya Sarasvat Math non c’erano altri acarya che potessero armonizzare con i discepoli del successore, i quali lo presentavano come l’unico Acarya Mondiale. SSM aveva lasciato in chiaro che il mondo ha bisogno di molti acarya, e lui stesso aveva riconosciuto vari altri sannyas e suoi discepoli come affiliati alla sua missione sotto il nome di Mahamandala. In altre parole, rimase compreso chiaramente che SSM approvasse che i suoi discepoli avrebbero potuto continuare la sampradaya accettando discepoli dopo che il Guru fosse scomparso, ma che all’interno dell’istituzione da lui personalmente fondata, lui non volesse alcun litigio a causa dei beni, e scelse Govinda Maharaja come successore. Tutti gli acarya e i loro discepoli dovrebbero essere molto cauti nel non scontrarsi o nell’entrare in conflitto, per non creare turbamenti ad altri predicatori genuini. Benché sia doloroso vederlo, i maestri falsamente motivati sono fortunatamente smascherati per un arrangiamento di Krishna, e i veri acarya sono riconosciuti per il brillio della loro propria luce. Sembra ci sia sempre confusione su come continuare la sampradaya dopo chel’ Acarya Fondatore lascia questo mondo.
Abbandonare il sentiero del Vaisnava seva, e diventare un opportunista che vuole usare il seva di un’altro vaisnava per un guadagno personale mondano,  è sempre un grande pericolo.
Il concetto erroneo del Guru di Zona può, in verità, assumere varie forme. Qualsiasi pretesa di esclusivismo o monopolio spirituale da parte di qualche Guru o dei suoi discepoli, dovrebbe preoccuparci. SSM disse: “Se qualcuno dice "Io ce l’ho", dobbiamo offrirgli il nostro rispetto da lontano”.
Chiunque affermi che lui, il suo Guru o la sua istituzione, siano gli unici rappresentanti della linea più elevata, è un fanatico e un nemico della nostra sampradaya che vuole ottenere dei vantaggi dall’ignoranza degli altri.
Sicuramente, un discepolo può felicemente sentire che la propria connessione sia la migliore per lui, e che gli piace connettere altri a questa linea e al suo maestro spirituale, ma mai a costo di ridicolizzare altri predicatori. In realtà, il mondo è pieno di falsi profeti. Autoproclamati Avatara, stregoni che promettono felicità, medium, tantrici, karmi, jñani, yogui che ricercano poteri. Generalmente, hanno in comune che ignorano Srì Caitanya Mahaprabhu e che non hanno una Guru parampara.
Anche dopo aver rigettato tutti i sentieri non devozionali, dobbiamo ancora essere molto cauti e pregare profondamente per non cadere vittime dell’arrogante dittatore nella forma di amministratoti motivati, prakrita sahajiyas, imitatori, Guru d zona di ogni tipo, o qualsiasi altro che non abbia fatto della Bhakti la più elevata meta della sua vita.
Pertanto, dovremmo apprezzare e rispettare sempre un puro devoto vivente e servirlo. Se tale puro devoto non è più alla portata della nostra vista o se dipende da noi continuare a rappresentare la missione del nostro Guru, la nostra sincerità e umiltà sarà l’unica speranza per ottenere la guida del Paramatma, e diventare veramente il servitore di tutti.
SSM, SP e Srila Puri Maharaja, sono tre anime di GOLOKA VRNDAVANA. Sono venuti per salvarci tutti, e tutti coloro che li servono sinceramente hanno la capacità di mettere in connessione altri con questo regno divino.
Impariamo da tutti questi errori per poter servire i futuri vaisnava con maggiore maturità.

Non esiste nessuna istituzione al mondo che possa salvare qualcuno. Le istituzioni non sono perfette, non hanno personalità e nemmeno realizzazioni. E’ solo per la misericordia di un sadhu genuino, che sa gettare luce sulle istruzioni scritte, che noi possiamo salvarci dall’illusione e ritornare a casa; casa, dolce casa.

Introduzione alla prima edizione in spagnolo

Con molta allegria riceviamo quantità di lettere da confratelli spirituali e da tanti altri devoti, i quali sentono  come questo libro ab...