hari sthane aparade tare hari nama
toma sthane aparadhe nahika enana
"Se qualcuno ha commesso un’offesa contro il
Signore Hari, può essere liberato dal suo peccato grazie alla misericordia del
Santo Nome, ma se qualcuno commette un’offesa contro di te (il santo vaisnava) non c’è modo che possa essere
liberato".
Quando lessi questo sloka divenni molto infelice. Cosa succederà a tutti quelli che
offesero il mio Sannyasa Guru Srila Sridhara
Maharaja con il fine di occultare i propri errori? E cosa succederà a coloro
che li seguirono ciecamente? Dovuto all’ignoranza, molti altri vaisnava elevati furono ignorati e
offesi in nome del servizio a Srila Prabhupada. E cosa succederà a coloro che
disanimano altri vaisnava, togliendogli
l’entusiasmo e la fede nel loro Guru con la fanatica presentazione del loro
Guru o della loro istituzione come unica salvezza?
Tenendo conto che il Bhakti Yoga è un processo
di misericordia discendente, dovremmo riflettere accuratamente su come questa
misericordia stia realmente discendendo, e connetterci veramente con questo
elevato dominio.
Qualsiasi agente come SP (Srila Prabhupada) o SSM
(Srila Sridhara Maharaja) non avrebbero tollerato nessun abuso fatto dai loro
seguaci ad un altro agente autorizzato come Srila Sridhara Maharaja o Srila B.P.Puri
Maharaja. Tenendo conto che SP in persona reclutò anime per molti anni affinché
prendessero rifugio in SSM, è al di là di ogni dubbio che SP considerasse SSM un agente autorizzato.
Non dimentichiamo la storia di Durvasa Muni quando offese Ambarisa Maharaja. Ora,
per molti anni, ho dovuto difendere frequentemente la dignità di SSM davanti ai
giovani devoti che nel tempo si univano all’ISKCON, ai quali veniva insegnato
ad ignorare SSM e ai suoi seguaci, nel migliore dei casi. Generalmente, questi
si trovano ossessionati dai seguenti falsi concetti ampiamente diffusi attraverso
l’ISKCON:
1. SSM voleva appropriarsi dell’ISKCON e il GBC
salvò l’ISKCON da lui e dai suoi seguaci.
2. Associarsi con SSM e con i suoi seguaci è
come abbandonare SP, essere sleale a SP; in altre parole, totale disobbedienza
a SP.
3. I libri di SSM vengono ignorati dalle
librerie dell’ISKCON. L’ISKCON esegue perquisizioni negli armadietti (lockers) dei
devoti, i suoi libri vengono confiscati, a volte bruciati e con frequenza
vietati. (Sastra Ninda).
4. I seguaci di SSM vengono descritti come
egoisti, ambiziosi, nemici della vera missione di SP, di un’altra sampradaya, caduti, etc., etc.
Sono stanco di ripetere la stessa vecchia storia
una volta dopo l’altra. Benchè, sicuramente, non verrà visto molto bene da
coloro che crearono e diedero il loro sostegno a questa campagna calunniatrice,
sento che sia giunta l’ora che tutti conoscano la storia dell’ISKCON dopo la
dipartita di SP.
Quando i membri governanti di una istituzione
spirituale, per paura di perdere la loro influenza, offrono il loro sostegno ad
altri membri ingiusti e impuri, tutta l’istituzione perde la propria
credibilità e i propri ideali.
Il GBC dell’ISKCON diede appoggio continuo a membri
caduti, anche quando i loro sottoposti locali rischiarono il loro servizio
denunciando le deviazioni individuali del leader.
Preghiamo affinché questa amara rivelazione
possa ancora cambiare il cuore di alcuni offensori o, per lo meno, possa
aiutare la comunità vaisnava del
mondo ad essere più vicini gli uni agli altri, e scoprire il sogno di SP: UNITA’
NELLA DIVERSITA’.
In verità, l’unità esiste per tutti i seguaci
del teismo puro. Senza riconoscere questo, tutte le discussioni posteriori sarebbero
solo una perdita di tempo. Anche la diversità è reale. Generalmente, è notabile
nella personalità, nello stile di predica e nei rituali. Questo è così naturale
quanto necessario. La prima preoccupazione di ogni genitore è per il proprio
figlio. Anche così, SP voleva una unità vaisnava
più al di là dell’ISKCON e dei suoi interessi locali. Molto spesso SP ci diceva
"Per primo il mondo, per secondo un progetto". Lui desiderava unità
per fortificare la lotta contro il materialismo, unità per mostrare le glorie dell’attuale
Yuga Avatara, e unità per dimostrare che il puro teismo è al di sopra dei
settari e provinciali interessi materiali, una unità necessaria per far fronte agli
atei e mayavadi che attualmente
dominano la scena degli interessi del mondo come i temi ambientali, sociali,
etc.
Dobbiamo sviluppare o mostrare la nostra
ampiezza per solidificare la nostra posizione in questo sviluppo progressivo. Questo
evidenzierà il nostro amore per SP e richiederà reale avanzamento spirituale.
I miei tentativi di aiutare l’ISKCON dall’interno
e successivamente dall’esterno, sono documentati parzialmente più avanti in
questo libro. Ci offrirono una buona idea di come avrebbe dovuto essere un
devoto di SP nell’ISKCON. In realtà, dovuto alla mia posizione di leader e al
lavoro in America del sud, io ero relativamente libero, eccetto quando provai a
segnalare le mancanze dell’ISKCON. Altri miei confratelli furono trattati molto
peggio fino a quando non poterono tollerare altro.
Io feci realmente del mio meglio per cooperare
con il GBC in Sudamerica fino al 1979. SP mi aveva sollecitato per lettera di
fare della predica in Brasile la mia anima, e di dedicargli tutta la mia vita. Nel
1979, con un intrigo politico, il GBC mi tolse dal Brasile. Da allora, ho
potuto osservare molte atrocità del GBC, le cadute dei Guru di zona dell’ISKCON,
la totale mancanza di giustizia e l’avversione del GBC alla risoluzione dei
problemi, senza nemmeno stare ad ascoltare ciò che avevano da dire gli altri
membri dell’ISKCON. Tutto questo mi rese molto critico.
Fino al 1981 ho viaggiato per tutta l’ISKCON, servendo
come segretario regionale della Colombia, Ecuador, Panama e Costa Rica. Stavo
cercando una soluzione per le nostre difficoltà, ma le cose peggiorarono
solamente. Dopo averlo nuovamente ricostruito, il GBC interruppe il mio
servizio al mio Maestro Spirituale; nuovamente. Per interesse di controllo ed
egoismo, mi cacciarono dal mio servizio dai paesi nei quali, da poco tempo,
avevo comprato delle proprietà per l’ISKCON, e la predica stava avanzando molto
bene. Andai alla riunione del GBC a Miami per lamentarmi personalmente contro i
maltrattamenti ai discepoli di SP. Il GBC rifiutò di ascoltare il mio caso, e
solamente per il mio intervento non autorizzato nella loro riunione, il mio
caso fu ascoltato e fui reintegrato nel mio servizio in Colombia, etc.
Nuovamente, però, il GBC locale rese le cose
impossibili, e cominciai a compilare le mie proteste contro il cattivo uso del
GBC nella missione del mio Guru. Non avevo ancora la risposta su come questa
missione avrebbe potuto essere amministrata correttamente dovuto alla presenza di
tanti Guru, dei loro fratelli spirituali e dei loro tanti nuovi discepoli.
Finalmente, per la grazia del Signore Krishna, mi imbattei in una copia del
libro “Sri Guru e la Sua Grazia” de SSM. Immediatamente trovai che tutte le mie
domande avevano trovato risposta. Questo libro è una raccolta delle
conversazioni del GBC con SSM. Mi sentii come qualcuno i cui dubbi riguardo
l’ingiustizia di questo mondo fossero stati rimossi nello scoprire gli
insegnamenti di Krishna sul karma e
sulla reincarnazione.
In quel momento, SSM era già stato dichiarato un
nemico dell’ISKCON. Dovuto alla mia permanenza in Sudamerica prima della
dipartita di SP, non sapevo molto sulla personalità di SSM. Era proibito andare
a visitare SSM, e se qualcuno "avesse attraversato il fiume", non
sarebbe potuto ritornare nell’ISKCON. Ma in questo libro, all’improvviso, trovai
le risposte alla nostra crisi. Cosciente di questa situazione, lavorai sui
libri e sulle lettere di SP. Questa ricerca mi aiutò a dimostrare l’importanza delle
istruzioni di SSM citando semplicemente SP. Presentai personalmente il
risultato ai leader dell’ISKCON in un lavoro di 26 pagine, al GBC ed ai
presidenti dei templi nel Marzo del 1984 a Mayapur. Benchè la risposta iniziale
di alcuni membri del GBC fosse stata positiva promettendo un cambiamento, una
volta che la riunione del GBC cominciò fui cacciato dal mio servizio, e questa
volta da tutto il corpo del GBC. Fui citato di fronte al comitato dei privilegi. Questo
comitato ebbe l’ardire di dirmi che mi sarei dovuto suicidare invece di
affermare di lasciare l’ISKCON se i cambiamenti non sarebbero stati fatti. Oltre
a questo, nessuno dei punti presentati da me furono discussi dal comitato.
Dopo questa riunione, per la grazia senza causa
di Krishna, i devoti della Colombia, dovuto al loro amore e alla loro
sincerità, decisero di rinunciare alla connessione formale con l’autorità dell’ISKCON
e con la sua forma di Acarya di Zona, per lavorare insieme a me con amore e
fiducia; tutti noi sentivamo, nei nostri cuori, che era la cosa migliore e più
giusta da fare. Sono eternamente indebitato con questi devoti che abbandonarono
ogni formalità per seguire la loro propria comprensione di Guru, sastra e sadhu.
In questo caso, è stata data la preferenza al
siksa Guru e agli insegnamenti di SSM riguardo
l’autorità del GBC.
Dopo aver accettato la proposta dei devoti della
Colombia, scrissi molte lettere ai leader dell’ISKCON, alcune delle quali sono
incluse in questo libro. Con mia grande sorpresa, non ricevetti mai nessuna
lettera o comunicazione ufficiale dall’ISKCON che ci chiedesse di ritornare. Ovviamente,
gente gente come noi non era benvoluta dall’ISKCON. Il mio invito al GBC a venire
e studiare in maniera imparziale la situazione in Colombia fu atteso con un tentativo
di colpo di stato, cercando di mettere i devoti contro di me e contro SSM. Questo
tentativo fallì, così come gli altri tentativi del GBC per eliminarmi, incarcerarmi
o farmi espellere dalla Colombia. Stranamente, l’ISKCON non fu mai
ufficialmente informata della situazione in Colombia, nessuna
risoluzione del GBC trattò questo tema.
Dopo aver ricevuto la misericordiosa iniziazione
nel sannyasa asrama da SSM nel giorno
della scomparsa di SP, cominciò la nostra predica nei paesi fuori della
Colombia. Ero andato a visitare SSM sei mesi dopo essermi ritirato dall’ISKCON,
mettendo in chiaro che era stata una nostra libera scelta e che non fu SSM ad
averci convinto a lasciare l’ISKCON.
Implorai SSM perché mi desse iniziazione sannyasi, benché avessi accettato
precedentemente iniziazione sannyasi nel
1978 da un mio confratello. Io, però, non volevo avere una relazione
artificiale con il mio sannyasa Guru.
También Inoltre, questo mio confratello, oltre a dare un cattivo esempio di sannyasi, distorse la filosofia, e come
membro del GBC partecipò nella campagna contro SSM. Io desideravo un sannyasa Guru che meritasse il mio amore
e la mia fiducia. SSM mi concesse questa misericordia, dimostrandomi di non
essere interessato a nessuna diplomazia, né alle minacce che aveva ricevuto se
mi avesse accettato.
Io e i miei compagni abbiamo sempre mantenuto la
speranza che l’ISKCON si rendesse conto della loro posizione errata. Nel 1990 decisi
di fare un altro tentativo di avvicinarmi al GBC. Avendo osservato da vicino i
cambiamenti dell’ISKCON nel corso degli anni, proposi di sostenere un dibattito
con il GBC in una forma delicata, vaisnava,
per poter portare avanti la missione di SP. Benché inviai lettere a tutti gli
uffici dell’ISKCON invitandoli ad inviare alcuni rappresentanti o venire tutti
insieme, nuovamente non ebbi risposta. Quando mi recai personalmente al dibattito,
trovai solamente un membro del GBC che si trovava lì casualmente. Egli, insieme
ad una lettera inviata dal segretario del GBC dopo la data del dibattito, mi
informarono che il GBC non avrebbe discusso i propri problemi con persone esterne
come me. Ad ogni modo, tutti questi documenti sono presentati quì, così che
possiate arrivare alle vostre conclusioni su come salvare la nostra eredità
spirituale. Non c’è alcun dubbio che io sia un piccolo caso tra i tanti
discepoli di SP che hanno cercato un rifugio dopo che il GBC dell’ISKCON divenne
insopportabile.
SSM fu il pilastro per la sopravvivenza, ma ancora oggi, molti non sanno del suo
valoroso contributo.
Dopo che SSM lasciò questo mondo, vedemmo come
alcuni dei suoi discepoli furono vittime del loro orgoglio e della loro
ambizione. Consultando tantrici e astrologi, cercarono di creare l’impressione che
la loro connessione con SSM era l’unica autentica. Più tardi, divennero Prakrta Sahajiya ed entrarono in
disgrazia. Molti discepoli di SSM si rifugiarono in Srila B.Pramode Puri
Maharaja, poiché l’atmosfera della missione cambiò. SSM era il rifugio di molti
Guru, di tutta la Gaudiya Math e dell’ISKCON, ed anche alcuni suoi confratelli trovarono
in lui ispirazione ed amore. Questa funzione fu continuata da Srila B.P. Puri
Maharaja, perché nella Caitanya Sarasvat Math non c’erano altri acarya che potessero armonizzare con i
discepoli del successore, i quali lo presentavano come l’unico Acarya Mondiale.
SSM aveva lasciato in chiaro che il mondo ha bisogno di molti acarya, e lui stesso aveva riconosciuto vari
altri sannyas e suoi discepoli come
affiliati alla sua missione sotto il nome di Mahamandala. In altre parole, rimase
compreso chiaramente che SSM approvasse che i suoi discepoli avrebbero potuto
continuare la sampradaya accettando
discepoli dopo che il Guru fosse scomparso, ma che all’interno dell’istituzione
da lui personalmente fondata, lui non volesse alcun litigio a causa dei beni, e
scelse Govinda Maharaja come successore. Tutti gli acarya e i loro discepoli dovrebbero essere molto cauti nel non
scontrarsi o nell’entrare in conflitto, per non creare turbamenti ad altri
predicatori genuini. Benché sia doloroso vederlo, i maestri falsamente motivati
sono fortunatamente smascherati per un arrangiamento di Krishna, e i veri acarya sono riconosciuti per il brillio
della loro propria luce. Sembra ci sia sempre confusione su come continuare la sampradaya dopo chel’ Acarya Fondatore lascia questo mondo.
Abbandonare il sentiero del Vaisnava seva, e diventare un opportunista che vuole usare il seva di un’altro vaisnava per un guadagno personale mondano, è sempre un grande pericolo.
Il concetto erroneo del Guru di Zona può, in
verità, assumere varie forme. Qualsiasi pretesa di esclusivismo o monopolio spirituale
da parte di qualche Guru o dei suoi discepoli, dovrebbe preoccuparci. SSM disse:
“Se qualcuno dice "Io ce l’ho", dobbiamo offrirgli il nostro rispetto
da lontano”.
Chiunque affermi che lui, il suo Guru o la sua
istituzione, siano gli unici rappresentanti della linea più elevata, è un fanatico
e un nemico della nostra sampradaya che
vuole ottenere dei vantaggi dall’ignoranza degli altri.
Sicuramente, un discepolo può felicemente
sentire che la propria connessione sia la migliore per lui, e che gli piace connettere
altri a questa linea e al suo maestro spirituale, ma mai a costo di
ridicolizzare altri predicatori. In realtà, il mondo è pieno di falsi profeti. Autoproclamati
Avatara, stregoni che promettono
felicità, medium, tantrici, karmi, jñani, yogui che ricercano poteri. Generalmente, hanno in comune che
ignorano Srì Caitanya Mahaprabhu e che non hanno una Guru parampara.
Anche dopo aver rigettato tutti i sentieri non
devozionali, dobbiamo ancora essere molto cauti e pregare profondamente per non
cadere vittime dell’arrogante dittatore nella forma di amministratoti motivati,
prakrita sahajiyas, imitatori, Guru d
zona di ogni tipo, o qualsiasi altro che non abbia fatto della Bhakti la più elevata meta della sua
vita.
Pertanto, dovremmo apprezzare e rispettare
sempre un puro devoto vivente e servirlo. Se tale puro devoto non è più alla
portata della nostra vista o se dipende da noi continuare a rappresentare la
missione del nostro Guru, la nostra sincerità e umiltà sarà l’unica speranza per
ottenere la guida del Paramatma, e
diventare veramente il servitore di tutti.
SSM, SP e Srila Puri Maharaja, sono tre anime di
GOLOKA VRNDAVANA. Sono venuti per salvarci tutti, e tutti coloro che li servono
sinceramente hanno la capacità di mettere in connessione altri con questo regno
divino.
Impariamo da tutti questi errori per poter
servire i futuri vaisnava con maggiore
maturità.
Non esiste nessuna istituzione al mondo che
possa salvare qualcuno. Le istituzioni non sono perfette, non hanno personalità
e nemmeno realizzazioni. E’ solo per la misericordia di un sadhu genuino, che sa gettare luce sulle istruzioni scritte, che
noi possiamo salvarci dall’illusione e ritornare a casa; casa, dolce casa.